Ad oggi si conoscono diverse tecniche utilizzate per l’abbattimento del carico di azoto nei reflui: separazione, nitro/de nitro, strippaggio, flottazione, fotocatalisi. Tuttavia queste metodiche, talora piuttosto costose in termini di impianto e manutenzione (strippaggio, fotocatalisi), non prevedono un riciclo dell’azoto che invece può costituire un ulteriore vantaggio per l’azienda. Al contrario le microalghe trasformano l’azoto assorbito dal liquame in forme «nobili» di azoto (proteine, clorofilla ecc..), apportando così un valore aggiunto e spendibile sul mercato (es: concime per l’agricoltura biologica). Non esiste, a tutt’oggi, un sistema in grado di portare a termine questo tipo di depurazione biologica dei reflui ed inseribile in un contesto aziendale. Questa tecnologia risulta economicamente vantaggiosa anche perché prevede un sistema di riciclo dell’acqua che compensa la necessità di disporre di elevati volumi per la coltivazione delle alghe. La frazione solida rimanente dopo il trattamento potrà essere utilizzata secondo le comuni pratiche agronomiche di spandimento oppure immesse in un biodigestore per la produzione di biogas.