La rapida crescita dell’esigenza di immagazzinamento e trasmissione di dati richiede soluzioni innovative su entrambi i fronti. La quantità di dati trasferiti mensilmente cresce di decine di exabyte ogni anno, con un tasso di crescita che si attesta intorno al 60% annuo.
A livello globale vi è quindi una spinta notevole alla ricerca di soluzioni tecnologiche per la conservazione e l’accesso ai dati, con disponibilità di memorie di capacità sempre maggiore accoppiate all’esigenza di potervi accedere a velocità elevata e con tempi di latenza contenuti. Questo ha convinto molti a considerare come soluzione la realizzazione di costellazioni di satelliti che agiscano complessivamente da repository di dati e da punti di accesso a questa memoria distribuita. Questo richiede a sua volta comunicazioni ad elevata densità satellite-satellite, nonché la possibilità di trasferire a Terra grosse quantità di dati da ciascuna unità orbitante.
I satelliti in orbita bassa sono fortemente limitati dai tempi brevi di sorvolo sui ricevitori a Terra, che rimangono in comunicazione con un satellite per pochissimi minuti. Questo richiede che una costellazione di satelliti debba essere costituita come minimo da 4000-5000 satelliti, ma si pensa che sia necessario averne a disposizione più del doppio con un aggravio dei costi di messa in orbita per le aziende coinvolte.