L’efficacia nell’inibizione dei microorganismi da parte della CO2 allo stato supercritico è ampiamente dimostrata e trova qui applicazione all’interno di un processo industriale di cibi freschi già confezionati. Questo nuovo processo, prevede che, dopo aver confezionato gli alimenti con una miscela ricca in CO2 che viene lasciata agire sulla superficie del cibo, la confezione venga successivamente portata allo stato supercritico a temperature vicine a quella ambiente (fino ad un massimo di 50°C) attraverso pompaggio di un liquido/fluido di servizio (acqua) in cui i prodotti sono inseriti. In questo modo si preservano le molecole termosensibili dei cibi freschi conservandone la struttura, e si allunga il tempo di conservazione (shelf life) almeno del 20%.
Specifiche prove sono state effettuate ad esempio su carote “baby”, macedonia di frutta, spinaci cotti, piatti pronti, uova pastorizzate, formaggi e prodotti di origine animale crudi o cotti (fettina di petto di pollo, prosciutto) per verificare la conservazione delle proprietà organolettiche oltre al prolungamento della shelf-life.
Sono state effettuate analisi di tipo legislativo a conferma del libero utilizzo della tecnologia con le attuali regolamentazioni (verifica delle Barriers to Market Entry). Infatti la CO2, un gas inodore e atossico, è GRAS “Generally recognized as safe” dall’FDA. Parallelamente all’ottimizzazione del processo, è in corso un’attenta valutazione della tipologia di packaging più adatta al processo che sia al contempo riciclabile. I costi di produzione e di vendita degli impianti sono paragonabili a quelli di impianti di di pastorizzazione tradizionale.