La demenza è associata ad agitazione, indotta almeno in parte dal dolore, che rende i pazienti pericolosi per sé e per gli altri. Il risperidone ed i farmaci psicotropi usati off-label agiscono con un meccanismo non specifico, raddoppiano il rischio di morte ed aumentano i costi per le cure e l’ospedalizzazione. L’olio essenziale di bergamotto (BEO) ha fornito evidenza preclinica di attività analgesica di qualità elevata. BEO è stato defurocumarinizzato per evitare la fototossicità ed incapsulato nel dispositivo nanotecnologico NanoBEO [TRL6; brevetto concesso in Italia (IT201900013353A1) ed in fase Regionale Europea (EP4003294A1)] per il trasferimento clinico. NanoBEO è il primo trattamento dell’agitazione per i pazienti affetti da demenza severa needs-oriented, sicuro, efficace e somministrabile per lungo periodo.

Stato del brevetto

CONCESSO

Numero di priorità

102019000013353

Data di priorità

30/07/2019

Licenza

INTERNAZIONALE

Mercato

Tramite la letteratura internazionale (World Alzheimer Report) è stato rintracciato un Total Addressable Market (TAM) di oltre 55 milioni di pazienti con un trend a triplicare entro il 2050. Il Served Addressable Market (SAM) è stato identificato mediante ricerche di mercato dirette (survey con farmacologi, neurologi e neuropsichiatri del German Center for Neurodegenerative Diseases, DZNE) ed indirette (Alzheimer Europe 2019 Yearbook) in un totale di 7.853.705 pazienti, che rappresentano il segmento di popolazione che soffre di demenza in Europa. La segmentazione basata su indagini di mercato dirette condotte con neurologi, operatori e medici di medicina generale del distretto sanitario di riferimento e con le associazioni nazionali di pazienti, prevede un Serviceable Obtainable Market (SOM) pari a: 0.25% del SAM pari a 19.634 pazienti nel primo anno dal lancio di NanoBEO sul mercato; 0.75% del SAM pari a 58.903 pazienti nel secondo anno ed 1.4% del SAM pari a 109.952 pazienti nel terzo anno.

Problema

Secondo il World Alzheimer report, 55 milioni di persone al mondo soffrono di demenza e si stima che questo numero triplicherà entro il 2050. La demenza si riscontra principalmente nella popolazione dei soggetti ultrasessantacinquenni che molto spesso presenta comorbidità accompagnate da dolore cronico, infiammatorio e neuropatico, spesso sotto-diagnosticato. Circa il 60%–80% dei pazienti affetti da demenza ricoverati in residenze sanitarie assistite sperimenta dolore. Sintomi neuropsichiatrici della demenza come l’agitazione sono strettamente associati a dolore non diagnosticato e non trattato adeguatamente (Sengstaken et al., 1993, J. Am. Geriatr. Soc., 41, 541–544.; Sampson et al., 2015, Pain, 156, 675–683.) e, pertanto, non rilevato e irrisolto (Scherder et al., 2009, Pain, 145, 276–278.; Husebo et al., 2011, Int. J. Geriatr. Psychiatry, 26, 1012–1018.). Il 97% dei pazienti affetti da demenza sviluppa agitazione che riduce la qualità della vita.

Limiti attuali tecnologie / Soluzioni

Lo studio degli effetti degli antipsicotici nel trattamento dei disturbi neuropsichiatrici primari ha portato al loro uso off-label in corso di demenza, indipendentemente dalle differenze tra disturbi primari e secondari in termini di neuropsicopatologia e, di conseguenza, di efficacia e sicurezza del farmaco. Le categorie di farmaci attualmente utilizzate (anche off-label) e più studiate nei trial clinici per la gestione dell’agitazione in corso di demenza sono le seguenti: farmaci per la terapia del declino cognitivo (inibitori dell’acetilcolinesterasi e memantina), antipsicotici classici ed atipici (ad es. aloperidolo, olanzapina, perfenazina, risperidone); antidepressivi (ad es. antidepressivi triciclici, trazodone e venlafaxina ed inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, come sertralina e, più recentemente, citalopram ed escitalopram); anticonvulsivanti e stabilizzanti del tono dell’umore (ad es. carbamazepina, gabapentin, acido valproico); infine, benzodiazepine come il lorazepam. Inoltre, a causa del coinvolgimento di molteplici sistemi neurotrasmettitoriali nell’agitazione correlata alla demenza, un nuovo farmaco sperimentale, il lumateperone tosilato, è in fase di studio perché possiede diversi meccanismi farmacologici potenzialmente utili. Solo l’antipsicotico risperidone è approvato per il trattamento, ma non oltre le 6 settimane per raddoppiato rischio di morte (Schneider et al., 2005, JAMA: 294(15):1934-43). L’aromaterapia con un olio essenziale dotato di potente attività analgesica è un approccio molto utile per il controllo dell’agitazione (Scuteri et al., 2017, Evid Based Complement. Altern. Med. eCAM, 2017, 9416305). Tuttavia, l’aromaterapia non ha fornito evidenze solide di efficacia a causa di bias metodologici (Ballard et al., 2009, Nat Rev Neurol 5(5):245-55).

Killer Application

L’olio essenziale di bergamotto (BEO; Citrus bergamia Risso et Poiteau) è l’unico ad aver dimostrato efficacia in modelli di dolore rilevanti per la condizione clinica di interesse (Scuteri et al., Front Pharmacol.;12:640128). E’ stato sviluppato un sistema di rilascio del BEO su base nanotecnologica e nella forma farmaceutica di una crema, il NanoBEO, che conferma le proprietà analgesiche del BEO e rende possibile un suo razionale impiego clinico (Scuteri et al., Pharmaceutics;13(3):379) perchè consente: 1) di incapsulare il fitocomplesso privo di furocumarine e di titolare i principi attivi; 2) la conservazione dell’attività per periodi di tempo molto lunghi rispetto all’olio essenziale tal quale (sensibile ad agenti fisici, chimici etc.); 3) effetti riproducibili e trattamento di lungo termine; 4) il superamento del problema della diffusione dell’aroma e, quindi, del suo riconoscimento da parte del paziente e dell’operatore sanitario impedendo la conduzione di trial clinici in doppio cieco. NanoBEO garantisce efficacia e sicurezza ed è stato brevettato (IT201900013353A1) ed è in fase Regionale Europea (EP4003294A1).

Tecnologia e nostra soluzione

Le caratteristiche analgesiche dell’olio essenziale di bergamotto (BEO) sono state documentate in più di un decennio di ricerche precliniche (Morrone et al., 2007. Pharmacol Res.;55(4):255-62; Sakurada et al., 2009; Int Rev Neurobiol.;85:237-48; Sakurada et al., 2011; Pharmacol Biochem Behav.;97(3):436-43; Kuwahata et al., 2013; Pharmacol Biochem Behav.;103(4):735-41; Katsuyama et al., 2015; Biomed Res.;36(1):47-54; Scuteri et al., 2022 Curr Pharm Des.; 28(20):1607-1610). Questa fase TRL1 unitamente al documentato bisogno di una speciale formulazione per il trasferimento di questo prodotto naturale nel setting clinico dei disturbi neuropsichiatrici, indotti almeno in parte dal dolore nel corso della demenza, formano la base per la concettualizzazione e per la proof of concept di BEO incapsulato in un dispositivo nanotecnologico (fase TRL2-3) (Scuteri et al., Pharmaceutics;13(3):379). Quest’ultimo e stato validato sperimentalmente per dimostrare in laboratorio di possedere le caratteristiche tecnologiche fondamentali per l’espressione dell’attività tipica del prodotto naturale nel setting preclinico del dolore infiammatorio e neuropatico impiegando gli stessi modelli sperimentali usati per il BEO tal quale (TLR4). Sulla base di tale validazione, è stato individuato un dispenser airless affidabile di quantità note di crema il dispositivo nanotecnologico contenente il prodotto naturale (BEO) defurocumarinizzato NanoBEO (TRL6) per il setting clinico rilevante (demenza da moderata a severa) (TLR7-9) (Scuteri et al., 2021; Phytother Res.;35(10):5333-5338; Scuteri et al., 2022; Molecules;27(15):4987).

Vantaggi

NanoBEO consente di somministrare una dose certa e stabile nel tempo del fitocomplesso titolato nei componenti principali, che vengono protetti dall’instabilità chimico-fisica, garantendo un’elevata shelf-life e, quindi, fornendo il primo trattamento dell’agitazione per i pazienti affetti da demenza severa needs-oriented, sicuro, efficace e somministrabile per lungo periodo. NanoBEO è privo di effetti collaterali e consente di trattare per la prima volta l’agitazione connessa alla demenza con un dispositivo orientato ai bisogni non colmati dei pazienti, formulato appositamente per questa condizione e che garantisce gli effetti costanti e riproducibili di una dose certa, titolata e stabile. Infatti, i principali competitor di NanoBEO agiscono sull’agitazione con un meccanismo non specifico, raddoppiano il rischio di morte ed aumentano i costi per le cure e l’ospedalizzazione dei pazienti a causa dell’insorgenza di ictus ed infarti del miocardio e di peggioramento del deterioramento cognitivo con incidenti e cadute (Scuteri et al., 2019. Curr Med Chem;26(20):3764-3774; Scuteri et al., 2019. Int J Mol Sci.;20(13):3327).

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