L’invenzione propone un nuovo approccio a malattie genetiche rare per cui non sono disponibili cure, ma solo trattamenti sintomatici grazie alla preparazione di nuove molecole multivalenti attive verso gli enzimi umani responsabili delle stesse. Le malattie da accumulo lisosomiale (LSD) sono un gruppo di malattie metaboliche rare causate da deficit degli enzimi lisosomiali ad oggi orfane di cure

Stato del brevetto

CONCESSO

Numero di priorità

102016000013155

Data di priorità

09/02/2016

Licenza

INTERNAZIONALE

Mercato

Alcune evidenze statistiche hanno indicato che l’intero gruppo delle malattie genetiche lisosomiali ha un impatto a livello mondiale di 1 caso ogni 5000 nuovi nati, tenuto conto che ogni singola malattia può avere una frequenza significativamente minore.

Ciò comporta che, a titolo esemplificativo, il solo mercato italiano include quasi 2 milioni di casi, il 70% dei quali rappresentato da pazienti in età pediatrica.

Su base annua, l’ISTAT ha calcolato che nel nostro paese si verificano venti nuovi casi ogni diecimila abitanti, con quasi diciannovemila nuovi casi l’anno.

Problema

Le malattie genetiche lisosomiali, quali ad esempio la sindrome di Morquio (mucopolisaccaridosi IVA) o la sindrome di Hunter, sono sostanzialmente orfane e prive di cura. Gli unici trattamenti medici ad oggi disponibili includono le terapie di sostituzione enzimatica (VIMIZIM®, Biomarin, and Elaprase®, Shire, resperispettivamente).

L’infusione di enzimi ricombinanti hanno dimostrato di riuscire a migliorare alcuni sintomi, tuttavia comportano costi elevati per i pazienti o il sistema sanitario e frequenti periodi di ospedalizzazione.

L’invenzione brevettata propone nuovi composti da usare come stabilizzanti degli enzimi ricombinanti, in grado di ridurre i periodi di ospedalizzazione, i costi e migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti.

Limiti attuali tecnologie / Soluzioni

Il principale limite dei trattamenti farmacologici disponibili ad oggi è costituito dall’elevato costo degli enzimi ricombinanti attualmente usati nella terapia di queste malattie.

Inoltre, gli enzimi ricombinanti non sono in grado di superare la barriera emato-encefalica, con la diretta conseguenza che gli stessi non sono di alcun aiuto nel caso di malattie che comportano il coinvolgimento del sistema nervoso centrale.

Killer Application

La prima applicazione dell’invenzione brevettata è costituita dalla commercializzazione di composti C60 e C70 (Vimizim® and Elaprase®, rispettivamente) quali stabilizzatori di enzimi ricombinanti usati per il trattamento di Morquio A e sindrome di Hunter.

Tecnologia e nostra soluzione

L’invenzione brevettata assume come proprio target lo sviluppo di una nuova terapia orale efficace e non invasiva per il trattamento di due malattie metaboliche, e cioè la sindrome di Morquio (mucopolisaccaridosi IV-A) e la sindrome di Hunter (mucopolisaccaridosi II). Nonostante queste tipologie di malattie da accumulo lisosomiale siano rare, secondo gli standard di classificazione delle organizzazioni competenti, le stesse si verificano con una frequenza comunque apprezzabile (1 su 5-8mila neonati) e sono pure poco studiate e conosciute persino dalle principali autorità sanitarie, con il risultato di lasciarle orfane di efficaci line guida, approcci diagnostici, terapie e trattamenti. Ad oggi, infatti, sono disponibili sostanzialmente terapie palliative con lo scopo di ridurre I sintomi ricorrenti in questi casi. Il team si propone di sviluppare un nuovo iminozucchero multivalente come chaperone farmacologico (PC) e stabilizzatore degli enzimi ricombinanti, un nuovo approccio nel trattamento dei due disordini metabolici sopra indicati.

Vantaggi

Le terapie mediche fondate sull’uso di PC dimostrano vantaggi significativi: somministrazione orale; recupero dell’attività enzimatica endogena e/o stabilizzazione degli enzimi ricombinanti somministrati; bassi costi di produzione.

Gli iminozuccheri dendrimerici possono essere usati una terapia combinata ERT/PC, per stabilizzare gli enzimi esogeni somministrati con ERT, consentendo una minore ospedalizzazione dei pazienti così come il miglioramento delle loro qualità di vita.

Roadmap

La roadmap richiede di estendere e completare i test preclinici già avviati sui composti C60 e C73, per il cui fine serve il reperimento di ulteriori risorse.

Gli esperimenti previsti per arrivare a un’attuazione pratica del brevetto comportano:

Una più approfondita analisi della denaturazione / dell’effetto stabilizzante del chaperone sugli enzimi ricombinanti: Elaprase® con C73 and Vimizim® con C60

Sperimentazione anche su enzimi isolati per Vimizim® e C60

Sperimentazione di Elaprase® e Vimizim® in cellule: fibroblasti wild-type e fibroblasti derivanti da pazienti affetti da Morquio A e syndrome di Hunter

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