Il metodo maggiormente usato oggigiorno per la sterilizzazione di dispositivi medicali usa e getta è basato sul gas Ossido di Etilene (EtO) in quanto è efficace ed economico. D’altra parte, l’EtO è catalogato come gas infiammabile, esplosivo, tossico, mutagenico e cancerogeno. Tali motivazioni hanno portato ad una forte limitazione nella realizzazione di nuovi impianti basati sull’EtO, e ad una messa al bando virtuale del suo utilizzo. Tale provvedimento verrà reso attuativo una volta che saranno disponibili sul mercato tecnologie di sterilizzazione alternative. Una secondo processo di sterilizzazione utilizzato in ambito medicale per dispositivi sensibili al calore, è quello realizzato mediante irraggiamento. Questo metodo è tipicamente efficace ma costoso. Le radiazioni utilizzate possono inoltre essere cancerogene per i lavoratori del settore, e possono altresì modificare le proprietà chimico-fisiche dei campioni trattati. Altre metodologie, come il perossido di idrogeno, sono tipicamente confinate a piccoli volumi di sterilizzazione. Occorre quindi investire su nuove tecnologie per trovare soluzioni valide, economiche, sostenibili e poco nocive alla salute, evitando quindi di limitare lo sviluppo di questo settore così strategico nella vita quotidiana della popolazione.
La tecnologia al plasma da noi sviluppata si propone di sostituire l’EtO nei processi sterilizzazione, utilizzando le specie reattive prodotte da una scarica elettrica generata in aria a pressione atmosferica. Tale processo promette di essere retrocompatibile, economico e maggiormente ecosostenibile rispetto alle attuali soluzioni presenti sul mercato.