La sutura chirurgica è una procedura chirurgica che permette di avvicinare stabilmente i margini di una ferita favorendone la cicatrizzazione. In particolare, la sutura chirurgica consiste nella applicazione di uno o più punti di sutura che mantengono a contatto i margini della ferita. Una sutura chirurgica può andare incontro ad una complicanza post-operatoria denominata deiscenza e rappresentata dalla riapertura spontanea della ferita precedentemente suturata; la deiscenza può essere parziale, e quindi interessare uno o alcuni punti di sutura, o completa, e quindi interessare tutti i punti di sutura. Oltre ai rischi microbiologici connessi, una deiscenza può avere delle pesanti ripercussioni estetiche, in quanto le ferite che guariscono per seconda intenzione (ovvero dopo una riapertura) possono facilmente andare incontro ad un processo cicatriziale iperplastico.
Una delle cause principali della deiscenza di una sutura chirurgica è una eccessiva tensione tra i margini della ferita che vengono tenuti insieme dai punti di sutura (ovvero una eccessiva forza necessaria a tenere vicini i margini della ferita); tra le altre cose, tale tensione tende ad ischemizzare localmente i vasi sanguigni diminuendo l’afflusso di sangue verso la ferita e ritardandone quindi la guarigione. Per tale motivo il chirurgo, prima di procedere all’applicazione dei punti di sutura, deve valutare la tensione tra i lembi da suturare e, ad oggi, questa valutazione viene eseguita manualmente, dunque in modo impreciso e soprattutto del tutto soggettivo. Non esiste ancora, infatti, una tecnologia in grado di standardizzare la tensione tra i lembi, in maniera da correlare univocamente un determinato valore di tensione ad una serie di opzioni chirurgiche da applicare alla lesione da suturare.