Limiti attuali tecnologie / Soluzioni
La diagnostica per immagini sta sempre più assumendo un ruolo centrale nella pratica medica, permettendo di arrivare ad una diagnosi più dettagliata e in tempi più rapidi. Ciò ha come conseguenza un miglioramento delle performance terapeutiche.
Anche in ambito preclinico, l’imaging ha un ruolo chiave, permettendo, in maniera non-invasiva, di identificare eventi fisiologici e patologici e di testare rapidamente nuovi approcci terapeutici.
Varie tecniche di imaging sono attualmente disponibili, come MRI, PET/SPECT, CT, US, OI. L’imaging fotoacustico è una tecnica relativamente nuova, con alcuni vantaggi intrinseci rispetto ad altre metodologie di imaging e cioè: i) l’assenza di invasività e tossicità per il paziente e ii) la facilità e rapidità di esecuzione (non richiedere tecnologie complesse né costose).
Attualmente la metodica di imaging fotoacustico è alle prime fasi di applicazione in clinica e NON sono stati ancora sviluppati opportuni agenti di contrasto. Esistono molecole già presenti sul mercato e il cui uso in essere umani è consentito come, ad esempio, il Verde di Indocianina (ICG). Tali molecole hanno alcune limitazioni di applicabilità legate soprattutto a i) rapida eliminazione dal sangue (basso tempo di emivita plasmatico), ii) rapida degradazione ossidativa e iii) utilizzo solo come agente passivo. In tal senso, in campo oncologico, l’ICG accumula passivamente nel tumore per effetto EPR (enhanced permeability and retention). L’incapsulamento dell’ICG in sistemi biocompatibili come le silici mesoporose (MSNs) permette di superare tutti questi limiti, ampliando le potenzialità del dye in campo fotoacustico. In aggiunta, il contrasto generato dall’ICG incapsulato all’interno delle MSNs è maggiore di quello generato da una pari dose di ICG somministrato in forma libera. Quindi, un altro vantaggio del nostro sistema è quello di permettere di ridurre la dose di ICG da somministrare al paziente.