Si tratta di un sistema mobile che sfrutta le proprietà sterilizzanti dell’ozono, permettendo, già nel contesto di produzione, la raccolta capillare del rifiuto sanitario a rischio infettivo e il contestuale abbattimento della carica microbica. La tecnologia consente di «declassare» il rifiuto da speciale pericoloso a urbano ed è mirata prioritariamente a fornire un efficace strumento di protezione degli operatori sanitari dall’esposizione professionale al rischio biologico. L’abbattimento del rischio infettivo contribuisce inoltre, a contenere significativamente la contaminazione biologica indoor negli ambienti sanitari, contrastando la proliferazione di specie resistenti responsabili delle infezioni ospedaliere, patologie di difficile eradicazione che costituiscono una vera e propria emergenza di sanità pubblica.

Stato del brevetto

DEPOSITATO

Numero di priorità

102021000027092

Data di priorità

21/10/2021

Licenza

INTERNAZIONALE

Mercato

Il prototipo dovrebbe trovare la sua collocazione nel mercato dello smaltimento dei rifiuti speciali a rischio infettivo generati nei contesti sanitari. Il sistema di sterilizzazione brevettato consente un abbattimento significativo di costi legati allo smaltimento, che per un presidio sanitario di medie dimensioni corrisponde ad una riduzione della spesa sostenuta annualmente pari ad almeno il 70%.

Problema

Il contenimento del rischio da agenti biologici degli operatori sanitari rappresenta una rilevante e diffusa criticità di sicurezza sul lavoro tuttora irrisolta, alla quale sono riconducibili gli infortuni e le malattie professionali che caratterizzano il settore sanitario. A tale aspetto di ordine prettamente professionale si associa spesso anche un’emergenza di sanità pubblica, quella delle infezioni ospedaliere, che costituiscono una delle complicazioni più frequenti e gravi dell’assistenza sanitaria.

La tecnologia proposta, oltre ad offrire un valido strumento di prevenzione per la tutela della salute dei lavoratori e dell’utenza delle strutture sanitarie, impatta significativamente sulla riduzione dei costi di gestione del rifiuto sanitario, sia in termini di logistica dello stoccaggio nelle aree di produzione, sia in termini di smaltimento. Va inoltre evidenziato che, un’ampia ottica di one-health, la sterilizzazione in loco si traduce altresì nella riduzione della carbon foot-print generata dal trasporto su strada e dal trattamento termico a cui è destinato il rifiuto a rischio infettivo.

Limiti attuali tecnologie / Soluzioni

I limiti delle attuali tecnologie di trattamento in situ del rifiuto sanitario sono essenzialmente riconducibili al fatto che, diversamente dal brevetto proposto, si tratta di impianti fissi, di dimensioni costruttive di tipo industriale, che comportano elevati costi di realizzazione ammortizzabili solo nel lungo periodo, che richiedono anche ampi spazi dedicati (spesso non disponibili nei presidi sanitari esistenti), unitamente all’attivazione di una gestione logistica per la movimentazione del rifiuto dalle aree di produzione a quella destinata al trattamento, unitamente ad una specifica manutenzione.

I sistemi attualmente in uso non assicurano né la protezione dell’operatore sanitario dal rischio biologico, né contengono la contaminazione indoor.

Killer Application

Le principali applicazioni innovative della tecnologia proposta sono:

  • Raccolta capillare del rifiuto a rischio infettivo – consentita dalla mobilità del prototipo, facilitata da un dispositivo di trazione assistita integrato – che permette di operare direttamente ed agevolmente negli stessi luoghi di produzione del rifiuto;
  • -Efficace sterilizzazione quasi in tempo reale dei rifiuti in fase di raccolta, non appena vengono prodotti.

Tecnologia e nostra soluzione

Il sistema brevettato è dotato di 2 vani di lavoro, che operano in maniera combinata. Il vano superiore di carico è destinato alla raccolta del rifiuto, che viene triturato e inviato al vano inferiore ove ha luogo il trattamento di sterilizzazione tramite un ambiente in cui è presente ozono a concentrazione controllata. Il dispositivo è concepito come sistema mobile a trazione assistita, con la finalità prioritaria di assicurare la raccolta puntuale e il pressoché contestuale trattamento del rifiuto a rischio infettivo.

Vantaggi

Il soggetto dell’idea brevettuale, assicurando la sterilizzazione in loco e in tempo reale del rifiuto, impedisce la contaminazione accidentale dell’operatore sanitario all’atto dell’inserimento del rifiuto nel vano di raccolta e in particolare, essendo mobile, permette all’operatore stesso di rimuovere immediatamente il materiale contaminato generato dalle manovre sul paziente o derivante dalle procedure di lavoro che espongono a rischio biologico. Bypassa inoltre l’attuale criticità legata allo stazionamento prolungato nelle aree di lavoro dei contenitori dei rifiuti sanitari in fase di riempimento, contenendo efficacemente la contaminazione indoor. La sterilizzazione del rifiuto abbatte le voci di costi legate allo smaltimento dei rifiuti speciali infettivi fino al 70%.

Rispetto alle tecnologie di trattamento fisse attualmente disponibili, il trovato ha un prezzo di mercato appetibile anche in considerazione dei brevi tempi di ammortamento della spesa inziale stimabili nell’ordine di 2 – 3 anni.

Roadmap

Sviluppo del prototipo brevettato dall’attuale livello sperimentale fino alla versione industriale, con l’obiettivo di proporre un prodotto appetibile e versatile per il settore di mercato a cui è destinato.

Pertanto, sono in fase di perfezionamento partnership con soggetti finanziatori in grado in grado di supportare lo sviluppo tecnologico e commerciale del trovato.

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