L’invenzione si riferisce ad un circuito elettronico e ad un metodo per ottimizzare l’estrazione di potenza elettrica da un harvester elettromagnetico risonante di energia vibrazionale. Lo scopo del sistema proposto è di aumentare l’efficienza dell’harvester a frequenze di vibrazione diverse dalla sua frequenza di risonanza meccanica. L’aumento della potenza generata dai sistemi di harvesting consente di eliminare, nelle applicazioni di “Internet of Things”, la necessità dell’alimentazione elettrica via cavo e i costi di manutenzione e l’impatto ambientale delle batterie usa e getta.

Stato del brevetto

CONCESSO

Numero di priorità

102018000003632

Data di priorità

15/03/2018

Licenza

ITALIA

Mercato

Il mercato globale dell’energy harvesting (circa 540 milioni di euro nel 2021) rappresenta il TAM. Questo è in forte e continua crescita grazie ai vantaggi dell’energy harvesting sull’utilizzo delle batterie. I due principali “market driver” sono il mercato dell’IoT e le politiche governative per le fonti rinnovabili. Il TAM può essere segmentato in base alla fonte di energia, al settore di applicazione e all’area geografica. Secondo tale segmentazione, il SAM è rappresentato dal mercato degli energy harvester da vibrazione. Il progetto è quello di considerare come SOM, nelle prime fasi, quello degli harvester da vibrazione per i trasporti e le industrie in Europa.

Problema

Una soluzione efficace, sostenibile ed economica ai problemi di sicurezza nei trasporti, nelle industrie, nell’ambiente e nelle smart city è rappresentata dai dispositivi di Internet of Things (IoT) e dalle Wireless Sensor Network. Ad esempio, un monitoraggio delle condizioni attraverso una rete di sensori wireless avrebbe potuto prevenire il noto disastro di Viareggio del 2009. Come sono alimentati i dispositivi per l’IoT?

  • La rete elettrica cablata, tipicamente, non è presente o non è economicamente conveniente per queste applicazioni.
  • Le batterie usa e getta hanno alti costi di manutenzione (circa 1.000/3.500€ in 10 anni), impatto ambientale e bassa affidabilità.

La soluzione alternativa è l’energy harvesting, la conversione in energia elettrica di energia altrimenti sprecata (il costo di un harvester, che non necessita di manutenzione è di circa 200/500 €). Il problema principale degli energy harvester è che il loro utilizzo è fortemente limitato dalla bassa potenza elettrica che sono in grado di generare. Inoltre, nelle applicazioni di energy harvesting da vibrazioni, le tecnologie più utilizzate prevedono dispositivi fortemente risonanti con prestazioni molto limitate quando la frequenza di vibrazione è diversa dalla loro frequenza di risonanza meccanica.

L’invenzione proposta ha l’obiettivo di aumentare la potenza generata dai sistemi di energy harvesting, soprattutto lontano dalla loro risonanza, ed è in grado, quindi, di ampliarne notevolmente gli ambiti e le possibilità di utilizzo.

Limiti attuali tecnologie / Soluzioni

A causa del loro comportamento risonante, gli harvester da vibrazioni risultano efficienti solo quando la frequenza delle vibrazioni coincide con la loro frequenza di risonanza meccanica. Una volta che, dopo la produzione, un harvester da vibrazioni è stato sintonizzato su una certa frequenza di risonanza, potrà essere utilizzato solo in quelle applicazioni in cui la frequenza dominante coincide con tale frequenza di risonanza e non varia nel tempo. Sfortunatamente, nella maggior parte dei casi pratici, le frequenze delle vibrazioni sfruttabili variano nel tempo e, quindi, un harvester risonante non sempre sarà in grado di estrarre potenza. Le tecniche di tuning meccanico sono essenzialmente volte a regolare la frequenza di risonanza meccanica di un harvester da vibrazioni, in tempo reale durante il suo funzionamento, in modo che questa sia sempre coincidente con la frequenza delle vibrazioni. Attualmente le tecniche di tuning meccanico proposte modificano la frequenza di risonanza agendo su grandezze strettamente correlate ai parametri meccanici dell’harvester (la rigidezza di una molla, la posizione del baricentro, la distanza fisica tra sistemi di magneti ecc.). In tutti questi casi è molto difficile ottenere sistemi smart autotunati e autoalimentati.

L’invenzione proposta si riferisce ad una tecnica di tuning meccanico che viene applicata elettronicamente agendo su una corrente elettrica, aprendo la strada verso un tracking automatico ed accurato della frequenza di risonanza degli harvester.

Killer Application

Il prodotto che si offrirà sul mercato sviluppando l’invenzione proposta, essendo in grado di aumentare la potenza dei sistemi di energy harvesting e quindi di ampliarne notevolmente gli ambiti e le possibilità di utilizzo, soddisferà l’esigenza dei principali attori del mercato dell’energy harvesting e dell’IoT di dispositivi di harvesting molto efficienti da sostituire alle batterie. Pertanto, la tecnologia proposta contribuirà ad aumentare ulteriormente la domanda di energy harvester per l’alimentazione di dispositivi nelle seguenti applicazioni:

  • Dispositivi per l’IoT
  • Reti di sensori wireless
  • Sensori di monitoraggio in applicazioni ferroviarie, automobilistiche, aerospaziali, industriali, infrastrutturali, biomediche e domotiche.

Tecnologia e nostra soluzione

Il prodotto che si potrà offrire sul mercato sfruttando l’invenzione proposta è un energy harvester dotato di tuning meccanico e caratterizzato da una maggiore efficienza a frequenze di vibrazione diverse dalla sua frequenza di risonanza meccanica.

La tecnica di tuning meccanico viene implementata aggiungendo una bobina esterna fissa ad un harvester elettromagnetico da vibrazioni standard (dotato di un magnete che si muove rispetto a una bobina interna). Una opportuna corrente viene iniettata nella bobina aggiuntiva esterna, tramite un circuito elettronico di potenza, in modo da emulare, contemporaneamente, gli effetti equivalenti di un’opportuna rigidezza, un’opportuna massa ed un opportuno coefficiente di smorzamento. In questo modo la forza magnetica esercitata sul magnete dell’harvester, dalla corrente che fluisce nella bobina esterna, diventa la forza meccanica che verrebbe esercitata da una molla “virtuale” (con la rigidità desiderata) su un magnete “virtuale” (con la massa desiderata) che vibra in un fluido “virtuale” (con il coefficiente di attrito viscoso desiderato). Quindi la frequenza di risonanza dell’harvester può essere modificata controllando opportunamente la corrente che fluisce nella bobina esterna. In questo modo è possibile ottenere un’efficienza significativamente più elevata ad una frequenza di vibrazione desiderata, anche se diversa dalla frequenza di risonanza dell’harvester.

Vantaggi

L’invenzione proposta, aumentando la potenza elettrica generata dai sistemi di energy harvesting e, quindi, ampliandone ambiti e possibilità di applicazione, permetterà di eliminare la necessità di alimentazione elettrica cablata, i costi di manutenzione delle batterie usa e getta e il loro impatto ambientale.

Inoltre, nei sistemi di energy harvesting che utilizzeranno la nostra tecnologia, l’aumento della potenza generata consentirà sia l’alimentazione di dispositivi per l’IoT più performanti (con livelli di qualità del servizio più elevati), sia la riduzione del numero e delle dimensioni degli harvester (e quindi del costo iniziale del sistema) per lo stesso dispositivo per l’IoT da alimentare.

Roadmap

Con il progetto PoC l’invenzione proposta ha raggiunto il livello TRL 3. Le attività successive, previste per l’immediato futuro, riguardano l’ulteriore incremento del TRL per raggiungere livelli che possano avvicinarci alla produzione e commercializzazione di un prodotto. Fondamentale per l’ulteriore futuro avanzamento del TRL del brevetto è l’implementazione del sistema meccanico comprendente il magnete, il sistema di molle, la bobina interna e la bobina di tuning esterna aggiuntiva. Pertanto, le prossime attività riguarderanno principalmente la ricerca di finanziamenti da utilizzare per la realizzazione di tale sistema meccanico.

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